Biografia

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– Enrico Delvai – Fotografo naturalista – Immagini della natura

La fotografia è condivisione, condivisione di un effimero istante fermato dal sensore e reso indelebile, è l’effimero divenuto perenne.
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Chi sono

Mi chiamo Enrico Delvai e sono nato A Cavalese in Val di Fiemme l'8 Febbraio del 1986.
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Dove vivo

Varena, un piccolo paese di montagna. Paese che sin da piccolo mi ha dato l'opportunità di guardare, con occhio curioso, il mondo naturale che mi circondava
Enrico Delvai fotografo naturalista, foto di mammiferi

Cosa penso

Apparteniamo alla natura e non il contrario

Biografia

– Enrico Delvai – Fotografo naturalista – Immagini della natura

Le mie dotazioni tecniche

Canon 6D, Canon 1D Mark IV, Canon EF 17-40mm f/4.0 L USM, Tamron SP 150-600mm f/5-6.3 Di VC USD, Sigma 180mm f/3.5 EX DG HSM Macro, Canon EF 300mm f/2.8 L IS USM, Canon EF 85mm f/1.8 USM, Canon EF 2.0x III, Sigma 1.4x EX DG

La mia Filosofia

La mia filosofia è quella di condividere il più possibile le fotografie, perché a mio modo di vedere non esiste peggior scatto di quello tenuto solo per se stessi.
La fotografia è condivisione, condivisione di un effimero istante fermato dal sensore e reso indelebile, è l’effimero divenuto perenne.
Ciò che vede la macchina fotografica spesso non si percepisce con il nostro occhio talmente è breve ed intenso l’istante catturato e mi stupisco ogni volta.

Sognare prima di scattare

Mi accosto a questo meraviglioso mondo di selvaggia bellezza con occhi da fotografo, ma nel contempo, con gli occhi di bambino curioso, perché nello scattare una foto bisogna prima sognarla e solo dopo averla sognata è possibile scattare.

Enrico Delvai fotografo naturalista, foto di rapaci

Conoscenza

Cosa molto importante, specialmente nella fotografia agli animali selvatici, è la conoscenza della loro etologia, saperne le abitudini, conoscerne il territorio. Bisogna riuscire ad entrare nel loro mondo, a volte diventare parte di esso.

Pazienza e rispetto

Spesso c’è bisogno di appostarsi per ore ed attendere il loro passaggio, ponendo attenzione a non essere visti, mimetizzandosi nell’ambiente. Per far ciò si può utilizzare una speciale tuta mimetica, la ghillie, o nascondersi con l’ausilio di capanni mobili, ma è sempre consigliato costruirsi un capanno fisso.La scelta della tecnica da utilizzare è molto ampia e viene fatta in base all’ambiente ed al selvatico da ritrarre.

Non è sempre detto che bisogna nascondersi, vi sono specie che tollerano la presenza umana anche se entro certi limiti di distanza.
Bisogna porre molta attenzione a non recare disturbo, per quanto possibile, specialmente in alcune situazioni delicate, che possono essere i nidi, le tane o i periodi riproduttivi. Io spesso rinuncio ad una foto, piuttosto di arrecare disturbo alla specie.
Per avvicinare un selvatico utilizzo alle volte richiami, anche se in maniera molto blanda, sempre per non arrecare disturbo, oppure utilizzo varie offerte di cibo nei periodi invernali.

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– Enrico Delvai – Fotografo naturalista – Immagini della natura

Costanza

Pazienza

Fortuna

Bravura

Io credo che nella fotografia naturalistica vi sia un 50% di costanza, un 20% di pazienza , un 20% fortuna e solo un 10% è la bravura del fotografo.
Ma comunque posso dare un consiglio, che vale per qualsiasi tipo di fotografia…

prima scattate con il cuore e poi con la macchina fotografica!